La 77ª Assemblea Mondiale della Sanità sollecita azioni concrete per ampliare l’accesso ai test neonatali, ma le sfide restano aperte
La diagnosi precoce di patologie congenite e genetiche nei neonati è un obiettivo sanitario essenziale per garantire un trattamento tempestivo e ridurre il rischio di disabilità o mortalità. Tuttavia, a livello globale, l’accesso a programmi di screening neonatale è estremamente disomogeneo. Alcuni paesi offrono test estesi e sistematici per numerose patologie, mentre altri non dispongono delle infrastrutture necessarie per implementare anche solo screening di base. È in questo contesto che la 77ª Assemblea Mondiale della Sanità ha approvato una risoluzione che sollecita i Governi a rafforzare e ampliare i programmi di screening neonatale, riconoscendone il ruolo cruciale nella prevenzione e nella salute pubblica.
UNA RISOLUZIONE NECESSARIA MA NON VINCOLANTE
La risoluzione adottata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) rappresenta un passo avanti nel riconoscimento dell’importanza dello screening neonatale, ma non impone obblighi giuridici ai Governi. Piuttosto, costituisce una forte raccomandazione affinché gli Stati membri investano nello sviluppo e nell’espansione di questi programmi. Il testo sottolinea la necessità di politiche pubbliche che garantiscano a tutti i neonati, indipendentemente dal paese di nascita, l’accesso a test in grado di individuare tempestivamente condizioni potenzialmente gravi ma trattabili, come le malattie metaboliche, endocrinologiche ed ematologiche.
DISPARITÀ GLOBALI: IL NODO DELLE RISORSE
Uno dei problemi evidenziati dalla risoluzione è l’enorme disparità nell’accesso agli screening neonatali tra paesi ad alto, medio e basso reddito. Nei paesi più sviluppati, come Stati Uniti, Canada e gran parte dell’Europa, i neonati vengono sottoposti a test di screening per decine di patologie subito dopo la nascita. In molte nazioni a basso reddito, invece, questi test sono inesistenti o limitati a poche malattie, spesso a causa di carenze nelle infrastrutture sanitarie, nella disponibilità di reagenti diagnostici e nella formazione del personale sanitario.
La risoluzione dell’OMS invita pertanto a rafforzare la cooperazione internazionale, prevedendo il trasferimento di conoscenze, il supporto finanziario e l’assistenza tecnica ai paesi con sistemi sanitari meno sviluppati. Questo potrebbe tradursi in iniziative di partenariato tra paesi, programmi di formazione per operatori sanitari e agevolazioni per l’accesso alle tecnologie diagnostiche.
IL RUOLO DELLA FORMAZIONE E DELLA SENSIBILIZZAZIONE
Uno degli aspetti chiave della risoluzione è la necessità di investire nella formazione degli operatori sanitari. Non basta infatti introdurre lo screening neonatale, è fondamentale garantire che il personale medico e tecnico sia in grado di eseguire correttamente i test, interpretarne i risultati e indirizzare rapidamente i neonati a percorsi di cura adeguati.
Allo stesso tempo, la sensibilizzazione delle famiglie gioca un ruolo cruciale. In molti paesi, la scarsa conoscenza dei benefici dello screening neonatale porta a una bassa adesione ai programmi disponibili. L’OMS esorta quindi i governi a promuovere campagne di informazione pubblica per spiegare l’importanza di questi test e incoraggiare i genitori a farvi ricorso.
QUALI PROSPETTIVE PER IL FUTURO?
L’adozione della risoluzione segna un punto di svolta nella consapevolezza globale sull’importanza dello screening neonatale, ma resta da vedere come i singoli governi risponderanno all’appello dell’OMS. Se da un lato la comunità scientifica e le organizzazioni sanitarie accolgono positivamente l’iniziativa, dall’altro resta il timore che senza finanziamenti adeguati e strategie concrete di implementazione, molte delle raccomandazioni possano restare lettera morta.
La sfida principale sarà tradurre l’impegno politico in azioni tangibili, sviluppando modelli di screening sostenibili per i paesi a basso e medio reddito e garantendo una copertura equa su scala globale. Solo così si potrà realizzare l’obiettivo di una diagnosi precoce universale, offrendo a tutti i neonati, indipendentemente dal contesto in cui nascono, la possibilità di un futuro più sano e sicuro.